Unika. Il capitolo segreto by E. J. Allibis

Unika. Il capitolo segreto by E. J. Allibis

autore:E. J. Allibis [Allibis, E. J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ragazzi, General, Fantasy, Unika, Juvenile Fiction, angeli, ragazze, Fantasy & Magic, segreto, Avventura, amore, capitolo, Allibis, amicizia, mondi fatastici, odio, Guerra
ISBN: 9788841878279
Google: NrZppPHvno0C
Amazon: B00A79R3HW
editore: De Agostini
pubblicato: 2012-11-07T23:00:00+00:00


Capitolo 31

IL CUORE E LA TESTA

Nubiri, 6 anni prima della chiusura dell’ultima Porta

«Segui sempre il cuore, Sarah. Ma non lasciare che il cuore ti uccida.»

Erano le parole che le aveva detto suo padre due anni prima, quando aveva pagato la cauzione per tirarla fuori dalla prigione dove l’avevano rinchiusa dopo averla catturata durante un’azione armata. A capo di un gruppo di ambientalisti aveva messo fuori uso il sistema di sicurezza di un laboratorio di ricerca, preso in ostaggio gli studiosi, malmenato i guardiani e trafugato una decina di animali di grossa taglia sfruttati per gli esperimenti.

Era stata un’avventura elettrizzante, che le era costata un braccio rotto, qualche livido e una condanna penale con arresto domiciliare. Ma aveva imparato molto. Aveva capito che la determinazione non serve a nulla se fine a se stessa e che i colpi di testa, anche quando ispirati da pensieri nobili, non portano mai a risultati positivi. La sua azione era stata bloccata dalle forze dell’ordine, i media avevano oscurato l’informazione e il laboratorio aveva continuato a fare ricerche usando violenza all’ecosistema. E tutti gli animali erano stati trovati e messi in gabbia di nuovo.

Sì, papà: seguirò il cuore, usando la testa.

Sarah estrasse una borsa da sotto il letto, aprì l’armadio e cominciò a riempirla. Si muoveva con fermezza, prendendo in mano solo le cose che considerava davvero indispensabili.

Gli occhi le caddero su una parrucca bionda. Myriam. I pensieri corsero indietro di qualche mese. Myriam era la figlia della governante del padre. Sarah e Myriam avevano la stessa età e si somigliavano molto: occhi grandi, viso acqua e sapone, stessa statura. Una bionda, l’altra bruna. Erano cresciute insieme e sarebbero sembrate sorelle se non fosse stato per il carattere.

Myriam era una ragazza inquieta, sempre alla ricerca di ciò che non aveva. Spendeva tutti i soldi che la madre guadagnava con fatica e spesso si cacciava nei guai. Sarah l’aveva coperta molte volte, anche con Lergan, che aspettava solo la scusa buona per mandarla via di casa. E passava il tempo a salvarla da situazioni difficili.

La madre di Myriam si era ammalata di una malattia incurabile che l’avrebbe consumata velocemente. E Myriam era morta in un incidente stradale pochi giorni dopo la notizia. Sarah sapeva che la morte di Myriam avrebbe distrutto l’anima già fragile della madre e aveva deciso di risparmiarle quella sofferenza. Tutte le sere indossava la parrucca bionda e i vestiti di Myriam e andava all’ospedale, dove passava la notte al fianco della donna. Lo aveva fatto per settantatré giorni. Fino a quando la povera donna si era spenta. Fino a quando, prima di chiudere gli occhi per sempre, le aveva sussurrato: «Sarah, tu meriti molto di più da questa vita. Meriti un angelo che si prenda cura di te».



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